FOTO EFFIMERE | EPHEMERAL PICTURES

 

Questo nuovo progetto vuole coniugare artisticità e fotografia.

Le immagini riprendono opere effimere di body art, che l’autrice esegue su sé stessa o su modelli. I disegni realizzati sulla pelle sono unici e destinati a scomparire in breve tempo, ma vengono immortalati attraverso lo scatto.

Una forte componente gestuale dà vita a peculiari segni che rappresentano figurine umanoidi in movimento che compaiono e scompaiono in varie parti del corpo con nuovi gesti o colori.

 

This new project wants combine art and photography.

The images depict ephemeral works of body art, which the author performs on itself or on models. The drawings on the skin are unique and destined to disappear in a short time, but they are immortalized through shooting.

A strong gestural component creates peculiar signs representing humanoid figures in motion, that appear and disappear in various body parts with new signs or colors.

 

SCIAME DI OMINIDI - SWARM OF HOMINIDS   (2015)

 

Un tratto colorato sulla pelle, un semplice segno che traccia la storia di un'esistenza effimera, senza ombra, senza esperienza, senza spessore, ma con la necessità di scoprire e ricercare un sapere indotto dall'esperienza diretta.

La spensieratezza, la gioia e il gioco sono le chiavi della ricerca finalizzata al piacere e al puro godimento.

La matita si appoggia sulla pelle nuda e dipinta con uno sfondo colorato che perimetra il campo di azione su cui muoversi. Un gesto preciso, continuo e rotatorio traccia la forma ovale di una testa che, da sola, sancisce la nascita dell'ominide.

Tutto nasce da quella forma, semplice, che raffigura il limite infinito dello spazio su cui muoversi. Poi il gesto della mano cambia ritmo e direzione disegnando, con un tratto dettato solo dalla storia che sta nascendo, il segno che delinea le braccia e le gambe dell'ominide.

È nato: ora vive di vita propria, sembra già muoversi, è animato, si sposta, prende per mano il compagno più vicino, come se un'attrazione magnetica li legasse, e inizia a danzare, si agita, ricerca, indaga, si intrufola, salta da una parte all'altra alla ricerca del puro piacere. Perlustrando il corpo scopre la pelle, i suoi recessi, il suo colore, il suo profumo e se ne invaghisce, salta dalla gioia e si tuffa dentro un merletto o segue un determinato percorso per arrivare alla meta.

L'aiuto indispensabile degli altri ominidi rende il cammino un piacevole viaggio di scoperta al quale tutti partecipano. Disposto in squadre con i suoi compagni esplora sistematicamente una zona poi, improvvisamente, la diaspora: ognuno si dirige dove più gli aggrada, attratto dalle sporgenze e cavità del corpo poiché lui, che è un essere piatto, non ne comprende la funzione e la vuole indagare. Scopre, così, le morbide rotondità dei corpi sui quali resta poco tempo, poiché destinato a scomparire, ma anche a rinascere dalla matita che ha tracciato i primi ominidi.

 

A colored pencil stroke on skin, a simple sign that traces the history of an ephemeral existence, no shade, no experience, no thickness, but with the need to explore and search for knowledge induced by direct experience.

Lightheartedness, the joy and the game are keys for research aimed at pleasure and pure enjoyment.

The pencil leans on bare skin painted with a colored background, that delimits the field of action on which to move. A precise, continuous and rotational gesture traces an oval shape of a head, that, alone, marks the birth of the hominid.

Everything originates from that simple form, depicting the infinite limit of space to move. Then the hand gesture changes rhythm and direction drawing, with a stretch dictated only by the story that is being born, a sign that outlines the arms and legs of the hominid.

Born: now lives its own life, seems already to move, is animated, takes the hand of the closest companion, as if a magnetic strength bind them, and begins to dance, stirs, seeks, investigates, sneaks, jumps from side to side in search of pure pleasure. Scouring the body, he discovers the skin, its recesses, its color, its fragrance and he falls in love, jumping for joy and dives into a lace or follows a specific path to reach the goal.

The indispensable help of other hominids makes the journey a pleasant trip of discovery in which everyone participates. Placed in teams with his companions systematically explores a zone then, suddenly, the diaspora: everyone goes where he wants, attracted by protuberances and cavities of the body because he, that is a flat creature, does not understand the function and wants investigate. He turns out, thus, the soft roundness of the bodies on which remains for a short time, because destined to disappear, but also to be born from the pencil that drew the first hominids.

 

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